Iniziamo subito dagli errori

COSA NON FARE

Sculacciare o non sculacciare i bambini? Attualmente abbiamo ancora due pensieri opposti; il primo vede la punizione come una scelta adeguata per formare il giusto comportamento ed educazione nel bambino, mentre dall’altra parte, questo comportamento viene visto come dannoso e di cattivo esempio per la crescita.

Dalle ultime ricerche effettuate dall’associazione Psicologi Americani si evince quanto segue.

LA SCULACCIATA

Il solo uso della sculacciata è completamente inefficace secondo gli ultimi studi, andando a peggiorare il comportamento del bambino nel tempo. Nello specifico, un bambino al cui viene insegnato che l’uso “delle maniere forti” è la soluzione per avere un risultato, non potrà fare altro che “imitare” nel tempo quel comportamento e trovare soluzioni similari (Altschul, Lee, Gershoff, 2016).

Un libro che tratta questo argomento molto più nello specifico è il seguente di Gershoff e Lee, si chiama Ending the Physical Punishment of Children. (LINK AMAZON.IT)

Gli autori mettono in luce che con l’avanzare dell’età, i bambini che subiscono una disciplina “fisica” soffrono maggiormente di disturbi psicologici come ansia, depressione o cattiva gestione della rabbia; inoltre, le loro performance cognitive si trovano al di sotto della media rispetto al gruppo classe ed età. (Gershoff e Grogan-Kaylor, 2016).

Di maggiore importanza, è risultato in questi bambini lo sviluppo di quello che in psicologia si chiama locus of control esterno.

Fino a quando la figura punitiva è presente, il bambino svilupperà un comportamento coerente e disciplinato per evitare la punizione fisica, ma una volta che tale figura non c’è più, può sviluppare il comportamento opposto, quindi di libertà ed aggressività; tra i casi più comuni, troviamo il fenomeno del bullismo rivolto ad altri bambini.

Al contrario, i bambini con genitori che spiegano qual’è l’errore, senza punirlo fisicamente, sviluppano un locus of control interno. In poche parole, hanno la capacità di valutare le cose giuste da quelle sbagliare, e possono agire di conseguenza indipendentemente dalla presenza della persona adulta.

ALTRE METODI EDUCATIVI GIUSTI E SBAGLIATI

Può capitare che i genitori etichettano i propri figli con aggettivi negativi, usando anche un tono di voce rabbioso. Parole come stupido, nullafacente, inconcludente o egoista, possono portare alla fatidica profezia che si auto avvera; un bambino che viene chiamato dalla propria figura di riferimento “nullafacente“, andrà ad agire in quel modo prima o poi. Inoltre, una persona che viene etichettata con un aggettivo negativo, tenderà a definirsi in quel modo ogni qual volta sbaglierà

SOLUZIONI PER UNA GIUSTA DISCIPLINA

Prevenzione e la distrazione sono strategie vincenti per portare i bambini a comportarsi bene.

LA PREVENZIONE

con i bambini più piccoli significa essere presenti spesso, assicurarsi che riposano in modo adeguato e sopratutto, assicurarsi che facciamo attività educative nel tempo libero, affinché non si annoino o passino del tempo a fare attività passive (quando più grandi Tv, Video, Telefono, ecc.). Avere fame, avvisare stanchezza o annoiarsi, sono fattori che possono portare a comportamenti scorretti nei bambini piccoli.

Una volta che i bambini crescono, prevenire vuol dire “parlare con loro” e spiegare il motivo di quando una cosa va bene e quando invece no. La critica dopo un’azione sbagliata, deve essere costruttiva e spiegata efficacemente, ma ancora meglio è prevenire un comportamento errato spiegandolo in anticipo e correggendolo sempre tramite il dialogo.

LA DISTRAZIONE

si riferisce a rivolgere l’ attenzione ad attività costruttive quando i comportamenti dei bambini sono sbagliati.

Facciamo un esempio: Due fratellini iniziano a combattere ed usare la violenza nel gioco? …interviene subito il genitore dicendo “Ragazzi, venite a vedere cosa ho preso…..Ragazzi correte qui vi devo dire una cosa…. Ragazzi sapete cos’è successo questa mattina di incredibile…ecc!”

Una nuova strategia rispetto la disciplina è “Non permettere ai bambini di trovarsi in una situazione che non sono ancora capace di gestire“.

Se i bambini litigano per un giocattolo, conviene togliere quel gioco, se iniziano a urlare, sarebbe il caso di portarli in uno spazio tranquillo come la loro camera,fino a quando non si calmano. In poche parole, la strategia si basa sul rimuovere l’oggetto della contesa (esempio un giocattolo) o separare i contendenti (due fratelli che litigano) non appena inizia il comportamento sbagliato.

Un’altra tecnica è quella di stabilire comportamenti di routine (in maniera preventiva) per quelle situazioni che potrebbero essere problematiche. Ad esempio, per prevenire episodi di rabbia, bisogna stabilire che i bambini devono andare nel loro spazio tranquillo per calmarsi quando si arrabbiano; solo una volta che calmati, possono tornare nella zone dove c’è la “situazione che non sono in grado di gestire”.

Naturalmente, per stabilire delle “routine” bisogna osservare quelle situazioni di difficile gestione e pensare a quale strategia adottare per calmare\normalizzare quel momento; esempio, svegliarsi la mattina per prepararsi ed andare a scuola, sedersi a tavola per pranzare, andare la sera al letto, ecc… .

La cosa positiva delle routine è che permette ai bambini di apprendere la teoria che tramite l’errore si apprende e si può rimediare trovando una strategia nuova e più adeguata; l’errore non deve essere punito, ma sbagliando io posso apprendere e migliorare il mio comportamento.

Trovare nuove routine, porta alla consapevolezza che ci sono difficoltà nel nucleo familiare e, la risoluzione dei problemi sta alla base del benessere della famiglia; pertanto, condividere le soluzioni e i nuovi comportamenti da adottare insieme, porta calma e sopratutto previene problemi relazionali. 

CONCLUSIONI

I genitori hanno il dovere e la responsabilità di insegnare ai loro figli come diventare adolescenti ben educati e adulti maturi capaci di cooperare e collaborare con gli altri ed evitare comportamenti aggressivi o dannosi.

La parola chiave di quanto descritto in questo articolo è insegnare, ed è proprio l’insegnamento che educata il discepolo (figlio) ad una giusta disciplina, e non la punizione.

In conclusione, la violenza fisica e quella verbale sono strategie sbagliate per la crescita di un bambino perché basata sulla punizione e non sull’insegnamento. Usare strategie positive porteranno una giusta crescita del bambino e sicuramente ne gioverà l’intera famiglia, presente e futura.

Lettura consigliata: MIGLIORARE IL RAPPORTO CON I PROPRI FIGLI

Foto di Daniela Dimitrova da Pixabay

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